AREA RICERCA

Diffusione di Oli essenziali per il controllo del microbiota ambientale

Fabrizio Gelminia, Cristian Testab

aDipartimento di Scienze e Politiche Ambientali (ESP), Università di Milano, Italia, bDirettore Sanitario di For Me Centro Medico, Curno (BG),

 

TIROCINI AINAO. Qualche testimonianza… 

 

L’ESPERIENZA CON GLI ANIMALI
presso il Centro ippico Aquilante Brebbia (VA)

L’esperienza di BARICHELLA LARA (naturopata AINAO) 2022

Ho avuto la fortuna di poter effettuare il tirocinio sia presso uno studio fisioterapico/osteopatico sia presso il Centro Ippico Aquilante; ho quindi avuto l’opportunità di confrontare i risultati ottenuti dai trattamenti alle persone ed agli animali. Mi è stato da subito chiaro lo straordinario vantaggio che hanno i cavalli: il non poter essere in alcun modo influenzati dalle aspettative. Ci sono stati giorni in cui il cavallo sembrava essere meno recettivo ed altri in cui si abbandonava completamente al trattamento Reiki, ma sempre seguendo il suo istinto e senza essere in alcun modo forzato. Per le sedute è stato scelto infatti un approccio da distanza, disposti a cerchio all’interno del quale i cavalli potevano scegliere di entrare; la maggior parte delle volte gli animali si sono posti all’interno, avvicinandosi prima ad un operatore e poi all’altro, quasi attratti ed incuriositi dalle nostre mani.

Ho notato fin da subito quanto le mie sensazioni durante il trattamento fossero amplificate rispetto alla pratica sulle persone, probabilmente perché con gli animali non si ha il timore di essere giudicati o di non essere all’altezza. Avviene uno scambio reciproco che, semplicemente, aiuta loro quanto noi. La maggior parte delle volte, a fine seduta mi sentivo allo stesso tempo rilassata e piena di energia.

L’esperienza al maneggio è stata davvero interessante sotto molti punti di vista; innanzitutto il poter approcciarsi ai cavalli, animali con i quali non avevo avuto nessun contatto prima. Ho imparato a fidarmi della loro possenza quando si avvicinavano in cerca di una carezza o semplicemente incuriositi dalla nostra presenza. Ci sono stati giorni in cui avevano voglia di giocare, altri in cui erano nervosi, altri in cui ci hanno fatto sorridere con i loro continui sbadigli.

(Marco Merati –naturopata AINAO)

Grazie alla pazienza di Maria Pia, che ho sempre tempestato di domande, ho imparato tante cose che non avrei altrimenti avuto l’opportunità di conoscere mai. L’ultimo giorno di tirocinio, finito i trattamenti, ci siamo fermati ad osservare Maria Pia che cavalcava e sono rimasta rapita dallo straordinario legame con il cavallo: come nel Reiki un trattamento ha maggiore effetto se si riesce a divenire un tutt’uno con la persona trattata, tanto importante è affidarsi e fidarsi totalmente degli animali per riuscire ad entrarvi davvero in contatto. In questa occasione ho addirittura avuto l’opportunità di montare per la prima volta a cavallo; esperienza bellissima da ripetere assolutamente.

(Lara Barichella)

E’ doveroso ringraziare il Centro Ippico Aquilante e l’Accademia Ainao che mi hanno dato questa opportunità, ma ci tango in egual modo a ringraziare Alain e Cattedral, cavalli meravigliosi, che mi hanno permesso di entrare nella loro casa e che, grazie al loro essere, mi hanno sempre fatta sorridere dimenticandomi di ogni altro pensiero e riportandomi al momento presente, mentre semplicemente “mettevo le mani e lasciavo andare”

L’esperienza di RADICE ROBERTA (naturopata AINAO) 2022

(Roberta Radice )

Con Reiki abbiamo trattato due cavalli per otto incontri, con un gruppo di dimensione variabile dai tre ai cinque operatori. Gli stessi cavalli erano stati trattati in precedenza da altri gruppi per diversi mesi.

Cavalli
Cattedral: problemi comportamentali. Reazioni inaspettate, apparentemente di paura, di fronte a situazioni standard durante il lavoro o le passeggiate all’aperto.

Alain: problemi comportamentali. Agita la testa e si sottrae al comando inaspettatamente durante le sessioni di lavoro, sia con la proprietaria che con personale più esperto. Questo comportamento è iniziato dopo qualche mese dall’acquisto da parte dell’attuale proprietaria.

Trattamenti
Sono stati fatti diversi trattamenti di Reiki di gruppo (personalmente ho partecipato ad otto di questi): normalmente il cavallo rimaneva libero nel paddock o nel box ed il gruppo di operatori creava un cerchio per trattare a distanza.
Spesso il cavallo si avvicinava agli operatori per socializzare o per curiosità e prendeva contatto, consentendo il trattamento di parti specifiche dell’animale (testa, intestino, colonna, etc.).
In giornate ventose, Alain si è mostrato nervoso e poco “arrendevole” all’energia del Reiki. Per lo più però ha accolto i trattamenti rilassandosi, come suggerito dagli sbadigli e dalla posizione di riposo assunta spesso durante i trattamenti.
Anche Cattedral ha mostrato di apprezzare molto i trattamenti. In particolare in sua presenza, l’energia del cerchio mi è sembrata particolarmente intensa, sia quando si trovava nel box che all’aperto, forse a dimostrazione che quando l’energia è al lavoro, essa lavora sull’uno, sull’insieme formato da operatore e ricevente, non solo in una direzione.

Risultati
I due cavalli sono stati trattati con Reiki per diverso tempo anche prima del nostro gruppo.
Con Alain, in aggiunta al Reiki, sono state ipotizzati diverse forme di trattamento naturale, anche con i Fiori di Bach per esempio, e anche per la proprietaria. Tali alternative però non sono state implementate in modo sistematico e costante per varie ragioni. Pare però che i numerosi trattamenti e la determinazione nel crederlo adeguato ad un giusto lavoro atletico, stiano dando i loro frutti. Da qualche settimana infatti il cavallo si comporta bene e lavora in armonia.
Anche per Cattedral c’è stata una svolta: la ciste di circa 5 cm che aveva sulla colonna sul fatto che la liberazione di una stasi di fluidi, e quindi di Qi, abbia risvolti sicuramente positivi sulla salute di Cattedral e quindi si spera anche sui suoi comportamenti.

Ringraziamenti
Ringrazio Maria Pia, i suoi collaboratori, i suoi cani e tutti i cavalli per aver creato un ambiente bello ed armonioso. Ringrazio inoltre gli ideatori del tirocinio Stefania e Giuseppe ed i colleghi del gruppo per le piacevoli mattinate di scambi

L’ESPERIENZA DI MINAURO VALENTINA (NATUROPATA AINAO) 2022

Un gruppo, Due cavalli, Quattro naturopate, Otto incontri

Il primo giorno veniamo accolte da Maria Pia, la titolare del Centro Ippico nonché nostra collega naturopata, che ci introduce le personalità dei due cavalli che andremo a trattare durante il percorso e come approcciarci con loro.Conosciamo Alain, un imponente cavallo dalla personalità apparentemente mansueta, ma che rivela qualche problematica di imbarazzo e insicurezza che manifesta soprattutto quando viene montato, ribellandosi e scuotendo la testa in segno di disagio. Il proprietario ha fatto accertamenti veterinari senza aver riscontrato nessuna problematica fisica.

Il secondo cavallo che incontriamo è Cattedral, di proprietà dei titolari, anche per lui pare ci possano essere alcuni disturbi di carattere mentale, legati alla sfera emotiva. Fa fatica a fidarsi del cavaliere, come se ne fosse impaurito.

Nemmeno lui ha altri disturbi fisici, pertanto si ritiene che il trattamento Reiki possa essere il più adeguato per accompagnare entrambi i cavalli a raggiungere il loro equilibrio psico-fisico.

Iniziamo il primo trattamento con Alain, entriamo nel suo box, ci scruta tutte con sospetto. Non ho mai avuto a che fare con cavalli, benché ne sono sempre stata attratta per la loro maestosità. Con calma mi avvicino a lui, con un certo timore e diffidenza mi faccio annusare le mani, respiro e istintivamente inizio il mio approccio con lui portando l’energia Reiki vicino al suo cuore. Probabilmente anch’egli percepisce le mie sensazioni, accetta il trattamento, anche se resta in allerta.

Durante i primi incontri Alain rimaneva abbastanza distaccato e irrequieto, piano piano ha iniziato a fidarsi di più della nostra presenza e del tocco e ho notato una sua maggior tranquillità lasciandosi trattare in modo più sereno sia quando l’energia Reiki veniva data a distanza che prendendo il contatto diretto sul suo corpo.

A fine novembre 2021 al centro ippico è stato posizionato un triskell, elemento che viene utilizzato in radioestesia per riequilibrare gli ambienti, le persone e gli animali. Da questo momento mi è sembrato di notare una certa irrequietezza negli animali. Alain si faceva trattare, ma non si lasciava mai andare del tutto e rimaneva sempre agitato.

Nello stesso giorno conosciamo Cattedral. Siamo nel suo recinto all’aperto, Maria Pia ci presenta, lui incuriosito, accoglie la nostra visita. Mi faccio annusare le mani e gli offro una carota che divora all’istante. Raccolgo l’energia, entriamo in contatto e inizio il mio trattamento dalla zona degli intestini. Complice l’aria fresca del mattino e le altre mie colleghe che trattavano le stesse zone, in poco tempo la sua pancia gorgoglia e la liberazione arriva presto.

Durante il primo trattamento Cattedral era incuriosito dal nostro lavoro. Le volte successive è risultato ricettivo, ma il suo comportamento resta sempre alquanto inquieto. Non riesce mai a rilassarsi totalmente. Resta sempre sul chi va là e la sua pazienza è limitata nel tempo.

Nella pausa natalizia i cavalli non hanno ricevuto trattamenti per circa un mese e alla ripresa anche il nostro iniziale gruppo di quattro naturopate ha iniziato a scomporsi.

Questa volta sono da sola con Maria Pia. Andiamo da Alain che è già nel recinto esterno, ci salutiamo, mi faccio riconoscere con la solita annusata di mani, chiedo Reiki e mi concentro sui punti che sento hanno bisogno di riequilibrio. Parto dalla zona dei reni, passo sulla pancia, arrivo al cuore per finire sul suo muso. Disegno con le dita i simboli Reiki. Lui gentilmente accoglie la mia presenza, ogni tanto si gira per darmi qualche piccola testata, ma ormai ho imparato che non vuole farmi del male. Sento che piano piano il suo corpo si rilassa e le sue zampe sono in modalità riposo, fa qualche sbadiglio. Quest’oggi il cavallo si è dimostrato molto tranquillo e propenso a ricevere il trattamento, tanto che mentre trattavo Cattedral anche Alain si è avvicinato ed è rimasto tutto il tempo vicino a noi.

Ci spostiamo da Cattedral, in questo giorno anche lui è molto rilassato e ricettivo. Inizio il mio lavoro energetico, metto l’intenzione e ben presto inizia a rilassarsi. Anche se la sua mente gli dice che non deve abbandonarsi totalmente, non riesce a trattenere una serie di vigorosi sbadigli.

Un fatto molto positivo da sottolineare è che molto spesso entrambi i cavalli sbadigliano durante i trattamenti, segno che si stanno rilassando.

L’ultimo giorno parte del nostro gruppo si è ricomposta e contemporaneamente inizia il nuovo gruppo di operatori. Andiamo nel recinto di Alain, ci disponiamo ognuno in un punto diverso, e iniziamo a fare reiki a distanza per vedere la reazione del cavallo. Inaspettatamente mi si avvicina, io resto ferma, un po’ titubante, lui mi annusa e appoggia la sua testa enorme vicino a me, come a volermi ringraziare e salutare. Sento un gran calore che si sviluppa dai palmi delle mie mani e percepisco l’energia del cavallo e dei miei compagni.

Anche gli altri cavalli che sono nei dintorni sentono l’effetto del Reiki che si dipana.

E’ giunto il momento dei saluti, così per l’ultima volta ringrazio Alain e Cattedral e loro ricambiano con un’annusatina di mani e il loro soffio caldo.

Era prevista una durata del tirocinio di otto ingressi, il più possibile continuativi e con il gruppo al completo. Per varie problematiche gli incontri hanno subito delle modifiche. Durante la pausa natalizia abbiamo interrotto le sedute e complessivamente c’è stato un blocco di un mese, in cui i cavalli non hanno ricevuto trattamenti. Alla ripresa anche il numero di tirocinanti si è ridotto e il nostro gruppo iniziale non si è più ricomposto. Il periodo di stacco a mio avviso potrebbe aver compromesso in parte il nostro obiettivo, dato che senza la continuità non è stato del tutto possibile capire quanto i trattamenti possano essere stati efficaci. Nel complesso ho notato un buon atteggiamento di entrambi i cavalli, anche se titubanti, ho percepito una loro gentile predisposizione al contatto e al percepire l’energia.

Personalmente sono molto soddisfatta dell’esperienza di tirocinio con i cavalli. All’inizio ero quasi intimorita da questi animali così maestosi e indomabili, con il passare dei giorni, entrando in sintonia con il loro essere, ho capito quanto loro percepiscano i nostri stati d’animo e abbiano sentimenti molto simili ai nostri.

Un grande ringraziamento a Stefania e Giuseppe per questa opportunità e per avermi fatto scoprire con i loro preziosi insegnamenti come sia possibile avvicinarsi attraverso il Reiki ad ogni essere vivente.

Un grosso grazie va a Maria Pia per l’ospitalità e la disponibilità non scontate nel dedicare parte del suo tempo a noi e nell’essere sempre presente sia durante i trattamenti che per ogni altra necessità.

TIROCINI AINAO nelle strutture sanitarie

L’esperienza di MACHALSKA-ISACCHI EWA (naturopata AINAO)

Fondazione Raimondi – Gorla Minore (VA) 2022

1° giorno
Ecco, si comincia.
Il labirinto di un percorso alternativo, dove tutto quello che conta è il cuore e l’intenzione.

In punta di piedi, perché anche il colore degli capelli può sconcertare e spaventare. Si risponde col sorriso, sempre.
Uno degli principi trasmessi durante le lezioni di Reiki: Arrenditi, Appoggia le mani e sorridi. Quindi con battiti accelerati per l’emozione , sorrido.

Gli spazi nel tempo e il tempo negli spazi?
Basta poco, per essere troppo a volte. Quando la vita si riduce al briciolo di una stanza e di una routine. Quando per alcune persone la routine rappresenta la sicurezza e il sollievo, basta un imprevisto anche banale, che rende il secondo imprevisto una tragedia. Con l’età, lo spazio e il tempo
cambiano. C’è chi ha bisogno di ritrarsi. C’è chi è timido ma comunque cerca compagnia. Non potendo scappare allora usa le porte attraverso le esperienze degli altri nutrendo la sua vita e curiosità per quell’attimo fuggente.
La persona che tratto la prima volta mi chiede se torno. Un’ emozione, che fa battere il cuore. Sentirsi accolti.

Buon inizio a me nel mondo dove mille paure ed esperienze si incontrano e si rispecchiano, col ventaglio di emozioni e sensazioni.

2° giorno

Giuseppina dorme, oggi mi accoglie, non ci sono più imprevisti. Sono io l’imprevisto. Preoccupata e riluttante, però accetta. Non mi aspetta, né mi rifiuta. Ha voglia di raccontarsi, sente, ma non sente. Affannata a stare al passo con la vita che rallenta, rilassata durante il trattamento si addormenta.

Che stupore.
Noto la bambina che è in lei che ha bisogno di essere accudita. In una casa dove sta bene, ma non l’ha costruita. Da prima e unica, a sorella maggiore. Sente proprio bisogno di quella dolcezza della prima bambina coccolata. Mi racconta e si apre. Accompagnare ogni attimo della vita con dolcezza e diligenza dovrebbe essere un predicato, sarebbe più facile comprendere e accogliere le fragilità.

Il sorriso nasce dalla vita.

Luciana mi aspetta. Appena mi vede si accendono gli occhi. Per le parole, per il colore, per le immagini. Al tramonto della vita, nei corridoi dove tutti sembra che dormono o non chiacchierano. Come quel sole spento dietro le nuvole che confonde.

Quello diventa – il nostro appuntamento, un progetto da aspettare e attingere, dove ancora ci sono briciole di vita.
La dura morbidezza di un sorriso che deve essere stato un porto sicuro per tanti.
Non solo le mani, anche il sorriso tocca e scioglie. Il tocco delle mani calde sui piedi – come un abbraccio.

FIDARSI e ASPETTARSI senza aspettative.
Il mondo fuori come ciò che portiamo dentro.
Quando esco la vedo vigorosa e già in giro per i corridoi.

3° giorno

Da cuore a cuore.

Luciana mi aspetta. Oggi nella sala, sembra risplendere. Entro. Gli altri mi guardano con curiosità e un po’ di gelosia.

C’è comunque movimento. Percepisco i loro sguardi, che cercano speranza e presenza. Mi rendo presente non solo per Luciana, per tutti e piano piano le acque si calmano in tutta la sala. La signora accanto trova il coraggio di girarsi verso la finestra e il suo viso si illumina. Alla fine una rete di cuori fa battere tutti più forte. CI salutiamo con un ‘Ci Vediamo’.

Vado da Giuseppina. Penso di doverla convincere, invece ci incrociamo nel corridoio ed è felice di vedermi. Torniamo in camera, vuole godersi il mio trattamento.
Si lamenta dei piedi. Contenta man mano che le mie mani accarezzano questi piedi delicati che hanno sicuramente percorso chilometri a volte anche aridi ma che ora meritano carezze.
Anche oggi si addormenta. Però stavolta non mi lascia andare via senza saluto. Mi apre il
cuore, tutta timorosa, del lavoretto che ha fatto per una sua compagna. La rassicuro della bellezza del gesto, che si vede che arriva dal cuore.

Dobbiamo reimparare ad accarezzare quelle bellezze nascoste, fragili e allo stesso tempo così forti e autentiche.
Camminiamo insieme.

4° giorno

‘Quello degli anziani è un mondo delicato, dove entrare con calma… c’è molta solitudine e
difficoltà nel comunicare, spesso anche con il personale, preso da altro e distratto’.

BASTA UNA CAREZZA
BASTA UNA PAROLA
BASTA UNO SGUARDO
… UNA STRETTA DI MANO.

Fidarsi e affidarsi.
Giuseppina mi aspetta già pronta. Si affida completamente, lo noti dal corpo. Subito vuole sdraiarsi. Vuole fare le cose giuste e mi affida il suo mal di pancia. Questo comunicare le costa tanto sforzo e mi chiede anche l’ossigeno. Si abbandona completamente, rilassata. SI addormenta, la pancia si ammorbidisce.

Luciana ha la pelle sempre più luminosa. Mi aspetta silenziosa, ma il sorriso nei suoi occhi dice tutto. Insieme diciamo il Rosario. C’è chi è una presenza silenziosa, c’è chi rimane male per una parola sbagliata, c’è chi è immerso nel suo mondo.
Poi alla fine basta il tocco d’una mano. La mano si scalda, il calore si diffonde e fonde … ogni tristezza, ogni sensazione scomoda, riequilibra.

Fare il Reiki li, in mezzo a loro, com’è? Come si fa?
Ecco non si fa, si può solo essere. Essere un osservatore silenzioso e man mano che l’energia
attraversa le mani, fonde i pensieri, fa incontrare sguardi, rafforza lo scandire delle preghiere nell’unione.
Non è solo una persona che riceve, è l’ambiente che cambia, si ammorbidisce. C’è un silenzioso comprendersi nell’intenzione di portare sollievo presenza e tocco.
E poi succede la magia del magnetismo oltre gli schemi mentali e pregiudizi.

5° giorno

Gioco degli incontri e gli antagonisti. Eccomi…

Arrivo. Luciana è già pronta e mi aspetta. Oggi è silenziosa, però riceve volentieri il trattamento. Lei non sa spiegare cosa faccio, penso non necessita saperlo. Per lei è compagnia, io osservo e noto il colore della pelle che cambia, i capelli più vigorosi e il sorriso che dura di più, anzi negli occhi è quasi permanente.
Osservo dinamiche che la mia sensibilità, non ancora contaminata dalla stanchezza e dalla routine, fatica ad elaborare. Io sono così, d’impulso mi alzo, aiuto. Ogni gesto conta e riverbera nell’ambiente. Non sono nella sala comune solo per Luciana, sono lì per tutti.

Il Reiki è semplicemente così, è di tutti e soprattutto per chi lo accoglie come benefico. Si sente la differenza, oltre le credenze.
Il gesto, la stretta di mano, lo sguardo, il sorriso.
Reiki non è nè dare, ne ricevere. Reiki è uno scambio di nutrimento continuo e reciproco, che porta e trascende l’armonia. Tutti ne giovano. Tranne chi si sente minacciato.
L’antagonista ci sarà sempre, e noi con la mente nel cuore possiamo stare tranquilli nella dualità. Infine, non c’è luce senza ombra.
Farlo in presenza di una suora non mi mette assolutamente in soggezione. Non sento che dia fastidio, tranne forse a lei stessa…L’intenzione di portare benessere e armonia, è pura, resiste alle resistenze, ci vuole del tempo.
Giuseppina mi aspetta. E’ irritata e scocciata. Lei è riluttante, voleva proprio oggi che venissi da lei per prima. Il tempo è talmente lento lì dentro che sembra quasi sempre manchi di minuti e di rispetto a chi ne vorrebbe di più in quell’attimo fuggente.

Umilmente mi approccio con le mani cucite di gentilezza. Con ogni passaggio il respiro si calma, il corpo si distende. Lo leggi sulla fronte che si corruga di meno. Poi comunque la vera fonte del fastidio, quando uno sente di essere ascoltato esce. Impariamo a comunicare e ad ascoltare. Una grande lezione di vita. La lascio con la promessa che la prossima volta vengo prima da lei.

6° giorno
Il giorno del saluto
L’incontro è relativo, però quando acquisisce valore diventa scontato permangono per sempre.
Vorrei anch’io fosse cosi.

Arriva il giorno che il ciclo si chiude. Se si chiude bene, ti riporta al precetto centrale del Reiki – la gratitudine.
Nella commozione dell’ultimo incontro, nella relatività del tempo, del non poter promettere
un altro incontro fra qualche mese, ecco che rimane la certezza che nel campo il legame permane.
Il reiki non accarezza solo il corpo, nell’attitudine accarezza l’anima.
Dove lo leggi? Sicuramente non solo sui libri.. E nel mettersi a servizio sul campo, senza
il bisogno di riconoscenza che accade il miracolo.

Chi ha ricevuto – te lo dirà con gli occhi, con il tocco o anche con le parole.
E cosi nasce un pensiero. Se il Reiki fa la differenza, che posto sarebbe questo, se gli
infermieri e lo staff avessero una maggiore consapevolezza di ciò che trasmettono le loro mani.

Osservo lo sguardo – va su a sinistra, nella parte del pensiero creativo. “E sì, noi li tocchiamo tanto, con le mani”
Un pensiero illuminato nasce.
Noi siamo qua per creare ponti, una rete di guarigione che va oltre l’individuo. Con pazienza e costanza, questa rete prende vita.

Sento un profondo senso di gratitudine per questa esperienza e le riflessione che sono nate in queste settimane.
Grazie AINAO
Grazie Fondazione Raimondi Grazie Luciana e Giuseppina

L’esperienza di SERAFINI SAIRA (naturopata AINAO)

Fondazione Raimondi – Gorla Minore (VA) 2021

1° giorno – Iniziamo!
Distinto e gentile, il Sig. Giuseppe mi accoglie nella sua stanza con garbo e senza pensarci due volte esclama “Bene signorina, iniziamo!”. Un approccio semplice e spontaneo che mi mette subito a mio agio.
Chiedo Reiki e appoggio le mie mani sui suoi occhi, la mente libera, il silenzio, i respiri si allentano.
“Sento un calore. Le sue mani. Sono caldissime.” sussurra il Sig. Giuseppe ed io non posso che avere già il cuore leggero.

2°giorno – La curiosità delle cose nuove.
Il Sig. Giuseppe è anche un grande chiacchierone. Mi parla della sua gioventù in terra pugliese, della passione per il calcio, dell’amore per la moglie e per la figlia.
“Lei sa che ero un calciatore professionista? Eh sì, i miei muscoli oggi non ci sono più ma ogni tanto si fa sentire qualche fastidio…non è che potrebbe fare qualcosa?”
Appoggio le mie mani sulle sue gambe e mi soffermo, il Sig. Giuseppe osserva, pare quasi sorpreso e al contempo curioso verso le tecniche di questa disciplina, il Reiki, a lui sconosciuta.

3° giorno – La preghiera.
Oggi il Sig. Giuseppe ha altri impegni e non può ricevermi. Incontro la Signora Franca: un’anziana dall’aspetto delicato ed allo stesso tempo fiero. La intravidi il primo giorno mentre parlava con un’infermiera, nonostante apparisse così fragile emergeva un temperamento tenace, forse a testimonianza di un passato del quale purtroppo non aveva più traccia nella sua mente.
Decido quindi di avvicinarmi a piccoli passi, quasi come per chiederle “E’ permesso?”.
Mi siedo e rimango in silenzio, sento i suoi occhi azzurri posarsi su di me e scrutarmi dalla testa ai piedi, le lascio tutto il tempo per decidere se desidera la mia presenza. Poco dopo abbassa lo suo sguardo e inizia a recitare qualche preghiera. Ha uno sguardo malinconico e le sue braccia tremano visibilmente…posso immaginare pertanto la patologia che la affligge.
“Quante preghiere sa Signora Franca!” esclamo
“Sì, le so tutte…” e continua a recitare le sue preghiere.
Appoggio le mie mani sul tavolo, cerco di capire se oltre alla mia presenza gradisce anche il mio contatto. Allunga la sua mano gracile, la tengo fra le mie e rimaniamo in silenzio. Socchiude gli occhi e le sue braccia smettono di tremare. I principi Reiki scorrono nella mia mente.
Il tempo passa veloce, per la Sig.ra Franca è già arrivato il momento della merenda e per me, quasi a malincuore, è arrivato il momento di andare.
Sollevo le mie mani, lei guardandomi dice: “Stia qui che fa del bene”. Poco dopo ci salutiamo, sorridendo entrambe.

4° giorno – Lasciar(si) andare.
Oggi il Sig. Giuseppe non si sente molto bene, è stanco, e purtroppo da diversi giorni soffre di stitichezza. Concentro tutto il trattamento sul suo hara che, al tocco più delicato, risulta già teso e gonfio. Applico delle leggere pressioni, seguendo le tecniche di Ampuku, per stimolare l’intestino.
“Ah signorina…sente come brontola? E’ da diversi giorni che non riesco a fare nulla!”
Con pazienza ed estrema delicatezza continuo il trattamento…un dolce invito a “lasciare andare tutto ciò che ci blocca”.
“Signorina…credo proprio che sia arrivato quel momento”.
Oggi i saluti sono stati più veloci del solito ma tutto ciò, considerando le circostanze, mi rende felice.

5° giorno – Arrivederci.
Entrare nella sfera emotiva e fisica di una persona è un atto da compiere con discrezione e delicatezza infinite. Il Sig. Giuseppe ha intrapreso con me questo percorso di scambio reciproco, accogliendone ogni fase: l’iniziale curiosità, forse velata da una leggera e comprensibile diffidenza, quindi la fiducia che piano piano si instaura, infine la naturalezza nel condividere emozioni e pensieri, in assoluta spontaneità.
Oggi si è abbandonato totalmente: ha appoggiato il collo sulle mie mani, ha lasciato cadere rilassate le spalle, ha socchiuso gli occhi…come se avesse compreso che per lui in quel momento fosse più importante percepire che vedere.
Al termine del trattamento apre delicatamente gli occhi e mi sorride.
“E’ rilassante ma non saprei come descriverle la sensazione che provo sa? Se fa bene…va bene e sto bene!” conclude sorridendo. Poi mi racconta ancora della sua terra, di quanto sia importante avere dei valori, quali l’onestà, l’amore, il coraggio, di quanto ogni singola volta fosse emozionante entrare in campo, prima come calciatore e poi come allenatore. Un uomo fiero, un animo forte, una mente piena di ricordi ed un cuore pieno di emozioni.
Oggi l’incontro è durato di più: scambiarsi energia richiede tempo e dedizione.
“Signorina può lasciarmi il suo indirizzo? Forse oggi ci vedremo per l’ultima volta perché fra qualche giorno verrò dimesso. Desidero tornare in Puglia e vorrei spedirle una cartolina e chissà…se mai scriverò il libro della mia vita almeno la avviso!”
Ci salutiamo ringraziandoci a vicenda per il tempo prezioso che ci siamo dedicati.

6° giorno – I sette colori dell’arcobaleno.
La Sig.ra Giuseppina è una donna elegante, borsetta al polso, foulard al collo e capelli ben pettinati. Soffre purtroppo di una forte agitazione oltre che di difficoltà respiratorie. L’approccio non è semplice, fatica a seguire i tempi di un trattamento e conquistare la sua fiducia significa riporre ogni speranza nella pazienza, nel tocco, nella sintonia.
Mi avvicino e appoggio delicatamente la mia mano sul suo hara, sento il respiro affannoso, irregolare. “E’ qui che dà fastidio vero signora?”. Socchiude gli occhi mentre annuisce con il capo.
Tiene stretta la mia mano sinistra mentre muovo la destra lentamente su è giù.
Porto l’ attenzione e l’intenzione al respiro. Penso alla fluidità, alla morbidezza, alla pace. Respiriamo insieme.
La Sig.ra Giuseppina si tranquillizza, la sua stretta di mano si addolcisce, mi sorride e mi ringrazia.
Mi mostra i suoi disegni, mi parla della sua vita, del primo giorno di scuola e del suo bellissimo astuccio in legno, dell’amore per il marito, dei sacrifici per costruire la loro “bellissima casetta blu”, dei figli, dell’orgoglio per la nipote appena laureata.
“Si ricordi signorina, quando si sposerà non andate mai a dormire arrabbiati. L’alba del giorno seguente deve essere sempre bellissima e splendente. Solo così può uscire l’arcobaleno con i suoi sette colori: rosso, arancione, giallo, verde, blu, indaco e viola! ah me li ricordo ancora!” mentre conta sulle dita delle mani si
commuove, un velo di nostalgia la pervade, chissà quale ricordo le è tornato alla mente.
Si è fatto tardi, la accompagno per la merenda in sala pranzo, ci viene naturale prenderci per mano.
“Ti auguro una vita felice, di poter studiare perché io non ho potuto, di poter vedere esauditi i tuoi desideri”.
Ci abbracciamo con gli occhi e ci salutiamo.

Un ringraziamento speciale ai Maestri Stefania e Giuseppe che, nonostante la difficile situazione attuale, mi hanno permesso di intraprendere un percorso stimolante ed emozionante, che mi ha aperto il cuore e lo sguardo verso un mondo, quello della terza età, fatto di ricordi, nostalgie, tristezze e piccole gioie; persone che hanno bisogno d’amore, di parole e affetto. Persone e storie di vita che meritano di essere ricordate e tramandate.
Ringrazio i Maestri per avermi trasmesso conoscenza, passione e consapevolezza sull’importanza della sensibilità e del tatto, concetti cardine di tutte le discipline naturopatiche che ho potuto applicare in questa esperienza e che mi hanno permesso di sciogliere i miei pensieri e conoscermi nei silenzi, di sentire oltre l’udito e vedere oltre gli occhi, di riscoprire delicatezza e sensibilità, di avvicinarmi a persone sconosciute con fiducia in me stessa.
Ringrazio infine la Fondazione Raimondi, tutto il personale e in particolare Marina e Cristina che, con estrema gentilezza e disponibilità, mi hanno accolto e aiutato nell’approccio con gli ospiti della struttura.
“KYO DAKEWA KANSHA SHITE”
(Solo Oggi, Grazie)

L’esperienza di MINAURO VALENTINA (NATUROPATA AINAO)

Villaggio del Fanciullo – Vergiate (VA) 2024

Al mio arrivo vengo accolta dalla responsabile della RSA Villaggio del Fanciullo e mi reco nella palestra dove si terranno le sedute. Conosco Luca, il fisioterapista e la signora F.Z.

Mi presento e spiego che farò un trattamento rilassante dove metterò le mie mani su alcuni punti del corpo.

F.Z. è una signora molto gentile e spigliata, disponibile a ricevere il mio trattamento e a farsi rilassare, è ospite della struttura da quasi due anni, ha qualche difficoltà nella deambulazione e dolori alle gambe. Percepisco un velo di tristezza nei suoi profondi occhi azzurri.

Iniziamo, in punta di piedi e sulle nuvole

Metto la musica, posiziono le mie mani sull’addome di F.Z., lascio che l’energia fluisca liberamente attraverso di me e noto che la signora sembra rilassarsi gradualmente sotto il mio tocco, il suo respiro si fa più profondo e regolare. Continuo spostandomi sulla testa e utilizzando le posizioni e i simboli che il Reiki e il mio intuito richiedono in quel momento. Le chiedo il permesso di usare il mio tocco e mi faccio dire se qualche cosa o qualche punto le reca disturbo o fastidio. Si crea un’atmosfera di serenità e tranquillità, dove il tempo sembra fermarsi e il solo scopo è quello di donare benessere e sollievo. Siamo nel qui ed ora.

Luca, il fisioterapista presente,  mi osserva con attenzione, mostrando interesse e curiosità per il mio approccio non convenzionale ma rispettoso. F. alla fine della sessione, con un sorriso sul volto mi ringrazia per il momento di relax e benessere che le ho regalato e mi dice “Mi è sembrato di andare sulle nuvole”.

Il metodo segreto per richiamare la felicità

I miei ingressi nella RAS proseguono…

Luca, sempre disponibile,  accompagna la signora in palestra e lei si ricorda quasi sempre il nostro appuntamento, qualche altro giorno invece è stupita di vedermi, capisco che i giorni in RSA trascorrono tutti uguali scanditi spesso dal routinario ripetersi di azioni, pasti, terapie, attività, pertanto capita dimenticarsi, perdersi d’animo o non vedere un senso alla propria vita. Quando arrivo è felice di poter ricevere il trattamento e i suoi benefici. Mi confida che le altre sue compagne sono gelose e incuriosite da quello che va a fare lei il martedì pomeriggio per un’oretta.

Continuo i miei trattamenti con calma e dedizione, lasciandomi guidare dalle sensazioni e dalle energie che percepisco dal corpo della signora. Mi adatto alla sua posizione, rispetto il suo spazio e la sua intimità, mantenendo un contatto leggero e delicato con il suo corpo. Concentro la mia attenzione sulle sue gambe, inviando energia benefica in quelle zone. Infine mi sposto sulla schiena.

Osservo il suo volto alleggerirsi, i lineamenti farsi più delicati e la pelle distendersi, gli occhi diventano più luminosi.

L’illimitato potere dell’Universo

Circa a metà delle sedute, vedere F.Z. camminare con il sostegno di Luca, è stato davvero un momento magico ed emozionante che mi ha lasciato piacevolmente stupita, dato che solitamente faticava persino a spostarsi dalla sedia a rotelle al lettino. Certamente il lavoro del fisioterapista è stato fondamentale, mi piace però pensare che anche io con il mio trattamento abbia potuto in parte contribuire al miglioramento della sua situazione.

La Signora ha sempre delle gentili parole per me, tanto che racconta anche a suo figlio dei trattamenti che riceve. “Sai c’è una ragazza che mi mette le mani in alcuni punti e io mi sento così bene!”.

Lasciare andare

Arriva l’ultimo giorno e F. Z. è triste che i nostri incontri siano giunti al termine. Mi conferma di essere molto soddisfatta dell’effetto benefico delle mie sedute e che si è sentita molto meglio.

È sempre emozionante poter contribuire in modo tangibile al benessere di un’altra persona, spero che i benefici del metodo che ho utilizzato su di lei possano protrarsi nel tempo e che possa continuare a godere di una maggiore energia e mobilità.

Ci salutiamo con una forte stretta di mano, i suoi occhi brillano, ci lasciamo con un po’ di dispiacere, ma con la promessa che se mi ritrovo da quelle parti la andrò a salutare.

Si può fare la differenza, con gratitudine

Mi allontano dalla struttura con il cuore pieno di gratitudine per aver avuto l’opportunità di entrare in contatto, in punta di piedi, con la delicatezza e la fragilità degli anziani, proponendo dei trattamenti insoliti per il luogo e con la consapevolezza che anche un piccolo tocco possa fare la differenza nel migliorare la qualità della vita di chi si trova in una RSA.

L’esperienza di SCALZI FEDERICA (NATUROPATA AINAO) 

Villaggio del Fanciullo – Vergiate VA) 2024

 
La mia esperienza di tirocinio quest’anno si è svolta per la prima volta in una struttura sanitaria. Ero curiosa e molto entusiasta di portare un tocco di naturopatia presso questo tipo di strutture dove non sempre è ben visto un approccio anche dal punto di vista olistico. 
La struttura è immersa nel verde, l’ambiente sereno, da subito mi sono sentita a mio agio.
Ho eseguito trattamenti Reiki ad una simpatica e dolce signora di nome Anna, con nessuna problematica particolare, se non la presenza di un’artrosi gonalgica. Mi sono quindi concentrata prevalentemente su questo e ho notato che con il passare delle settimane, i miei trattamenti arrivavano a rilassarla sempre di più e in profondità e, contemporaneamente, cresceva la fiducia della signora nei miei confronti.
 
Anna riceveva volentieri il trattamento, ha riportato un calore piacevole nella zona trattata e un maggior senso di rilassamento.
Sono soddisfatta per l’esperienza fatta e soprattutto grata: all’Accademia per avermi dato questa opportunità e alla struttura per la fiducia  e l’apertura verso queste antiche ma ancora poco conosciute discipline.
 

Alcune immagini dei tirocini
REIKI e CAVALLI